Porciglione
'A PERCIGNOLA! Un termine dialettale che si pronuncia come una raffica di suoni in conflitto fra labiali e gutturali e storpiando in maniera atroce l’originale italiano PORCIGLIONE. Si tratta di un piccolo uccello dal lungo becco rossiccio appena appena incurvato sulla gola azzurrina; ha un piumaggio fitto e di gradevoli tonalità e le ali mal riuscite, mi vien da dire. E un uccello acquatico e più propriamente di palude, che è il suo habitat naturale. I Variconi si confacevano perciò (non so oggi) alle sue abitudini soprattutto quelle alimentari. Sì, perché i PORCIGLIONI si nutrono di animaletti acquatici e insetti che cercano nel fango col becco esploratore. Ma i Variconi erano (e spero siano ancora) per loro un ambiente ancora più ideale per via delle caratteristiche fisiche proprie di quest’uccello il cui corpo affilato sembra fatto apposta per sgusciare fra le cannucce d’acqua e i giunchi che sono poi la flora prevalente dei questi luoghi.
Appostati con altri compagni di gioco al tempo della fanciullezza, ricordo la straordinaria abilità delle PERCIGNOLE e il loro sfilare veloce tra i fiocchi rosati delle tamerici, i chicchi bruni sulle punte spinose dei giunchi, le tife brunite come spade e i ventagli piumosi delle cannucce. Con quanta incredibile astuzia sparivano alla nostra vista nel tempo di un respiro, come per magia, senza un sol palpito d’ali e solo confondendoci con quel loro squittio caratteristico e indimenticabile.
PORCIGLIONE, e conseguente sgangherata deformazione dialettale in PERCIGNOLA (notare il passaggio dal genere maschile al femminile frequente nei dialetti campani), deriva da PORCO. Ho detto dello squittio proprio di quest’uccello. E’ come il grugnito breve di un maialino, quasi un piccolo grido di sofferenza e proprio da questo suono così singolare che il PORCIGLIONE - PERCIGNOLA mutua il proprio nome.
a cura di Vittorio Russo
< Prec. | Succ. > |
---|