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Oasi Variconi

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Il 20 febbraio 2011 è una data che il gruppo delle “Sentinelle” Onlus di Castel Volturno non dimenticherà mai. La possiamo definire come la data di nascita di un’iniziativa, di una storia, dalle molteplici sfaccettature, che giorno dopo giorno è stata arricchita di episodi, battaglie, incontri istituzionali, scontri; il tutto per ridare dignità ad un’area lacustre quale la Riserva Regionale dell’Oasi Dei Variconi.

Riscoprire e rigenerare il ricordo, la memoria, il rispetto e il culto del e per l’ambiente”, questo è stato l’obiettivo fondante e prioritario che si sono prefissati un gruppo di amici e cittadini che hanno costituito, poi l' associazione: rappresentata da Paola Castelli (presidente), Germano Ferraro, Massimiliano Ive, Teresa Baiano, Giuseppe Ferraro, Giuseppe Valletta, Olindo Sementini, Maria Rita Di Lauro, Claudio Varriale.

Tra diffidenza e maldicenza, pigrizia e indolenza della popolazione locale, la corsa ad ostacoli verso la pulizia e il recupero dei luoghi di questa area lacustre, del tutto suggestiva, affascinante ed evocativa, caratterizzata da uccelli, flora e quant’altro di invidiabile, è stata perigliosa ed in salita. Ma alla fine qualche risultato positivo vi è stato: la rimozione delle balle o big bags dell’Astir (ditta che ha una convenzione con la Regione Campania, che nell’espletare la sua attività di bonifica della duna e retroduna, aveva lasciato provvisoriamente ai bordi della Riserva un congruo numero di recipienti di rifiuti formato big bags) il successo delle giornate ecologiche ed infine una riproposizione e promozione mediatica dell’area Variconi con l’appoggio pieno delle istituzioni, dell’Ente Riserve foce del Volturno, costa Licola e Lago di Falciano e associazioni quali il WWF Campania, il Club Unesco, l’associazione A.R.CA, Fare Ambiente, i Villaggi Globali e Legambiente . Vi è stato un piccolo sussulto locale, un piccolo tumulto nel sonno profondo di una comunità locale assopita e intrisa in quel sogno mai divenuto realtà, della salvezza organizzata, promossa e messa in cantiere dalle istituzioni locali: il cosiddetto “O’ Comun”.


fenicotteriL’esperienza delle Sentinelle, come associazione, in questo primo anno di vita è stata questa: combattere per i Variconi, contro una mentalità locale dove si aspetta che “O’ Comune” ci dovesse pensare… ovviamente a risolveretutti i problemi, anche quelli ambientali.

Parlare di mobilitazione civica, di associazionismo indipendente e non politicizzato, di volontariato per risanare e recuperare i ruderi e i resti di ciò che resta del proprio paese è stata dura, nonché proporre un modello di attivismo in sostituzione o a supporto dello Stato per i suoi vuoti istituzionali è stato aberrante e quasi impossibile.

Il coraggio di andare avanti è nato nei membri delle Sentinelle, grazie, alla visione dei luoghi e delle immagini proposte da “Madre Natura”: fenicotteri lussureggianti, aironi e garzette celati nei luoghi più suggestivi e sicuri dello stagno centrale, giunchi armoniosi piegati dal vento, tramonti unici, visibili solo dalla duna dei Variconi, uccelli festosi che volteggiando nel cielo erano la risposta del Dio creatore, che prima degli uomini ha generato ciò che noi vediamo e ammiriamo oggi.