Donazioni

fai una donazione

Newsletter

Grazie alle Newsletter dell'Ass.ne Le Sentinelle sarai sempre aggiornato sulle nostre attività.
Iscriversi al servizio è semplice e gratuito: inserisci il tuo nome e il tuo indirizzo e-mail nell'apposita casella e conferma!
Le Sentinelle Ricevi HTML?

Raccomandaci su Facebook

Oasi Variconi

Gabbiano comune.jpg

Histats

Chi è online

 43 visitatori online

Riserva dei Variconi: tecnica di inanellamento per il censimento degli uccelli

Valutazione attuale: / 0
ScarsoOttimo 

Ore 15.30 del 14 giungo 2011 inizia l'operazione di inanellamento sulla riserva dei Variconi: un'esperienza unica e intensa vissuta assieme al naturalista Alessio Usai. La notizia suindicata sembra la sintesi di un momento straordinario che ha avuto quale palcoscenico della ricerca sperimentale proprio l'Oasi avifaunistica della Riserva dei Variconi di Castel Volturno, ma da quanto appreso nei parchi nazionali e nelle aree protette, rappresenta l'ordinarietà degli interventi o delle azioni da effettuare. In poche parole è il “pane quotidiano” dei ricercatori che effettuano studi in aree come quella di Castel Volturno per conto degli enti di tutela. Nel contempo, grazie al supporto del materiale scientifico offerto gratuitamente da Alessio Usai, grazie alla presenza dei membri dell'associazione Le Sentinelle, rappresentati dalla presidente Paola Castelli, e grazie all'autorizzazione concessa dalla presidente della comunità Ente Riserve Regionali foce del Volturno, costa Licola, lago di Falciano del Massico, Amelia Caivano, la Riserva dei Variconi è stata interessata da un pomeriggio di studio iniziato intorno alle 16.00 e culminato intorno alle 21.00.


Direte che cosa è la pratica dell'inanellamento?

Ebbene è quella tecnica scientifica operata sul campo, che prevede la realizzazione o installazione di reti utilizzate per prelevare degli uccelli. Si installano in prossimità di cespugli e tamerici. Una volta preso un uccello che ricade nell'area interessata dalla rete (ecocompatibile e studiata proprio per tale pratica), lo stesso viene inserito in un sacchetto per poterlo trasportare fino al laboratorio mobile ubicato sul campo. In tale frangente, il volatile viene prelevato, osservato, identificato, classificato, misurato, pesato, caratterizzato e nel contempo si appone un anellino contenete un codice alfanumerico. Svolte queste mansioni gli uccelli vengono liberati.

Il codice alfanumerico a cosa serve?

Il codice serve per identificare il volatile. I dati raccolti verranno inseriti prima in un apposito programma e poi comunicati al CNI per l'Avifauna. Tale procedura che si aggiorna ogni sei mesi è utile al fine di studiare i processi vitali, i cambiamenti climatici e comportamentali degli uccelli, nonché i loro spostamenti. Gli uccelli inanellati sulla Riserva dei Variconi, se saranno prelevati in altre oasi d'Italia o d'Europa, porteranno con se il “marchio di provenienza e di identificazione”. Quindi si saprà che sono stati qui a Castel Volturno e si tenterà di seguire le loro migrazioni.

Per il futuro cosa è previsto?

Lo studio effettuato sulla Riserva dei Variconi è solo sperimentale. Ciò significa che con le due reti installate e poi smontate, si è potuto effettuare solo un piccolo censimento, studiando i punti di forza e i punti deboli della pratica in questione sull'oasi. In effetti si è tentato di capire anche:

•  come può essere espletato un inanellamento alla foce del Volturno;

•  i luoghi più proliferi di uccelli;

•  la capacità delle reti di raccogliere volatili;

•  i migliori luoghi di osservazione, ecc.

In futuro tale studio sarà la base di altre iniziative e progetti che riguarderanno proprio il censimento degli uccelli. Inoltre dallo studio e dalla tipizzazione degli uccelli si potrà discernere anche una ricerca che individui gli interventi idonei da effettuare all'interno dell'area in questione. Un progetto di risanamento dell'oasi non può prescindere infatti dai processi vitali e dalle capacità di adattamento degli uccelli.

Il giallo della “Calandrella”.

Durante la fase di pausa e di silenzio al fine di consentire agli uccelli di avvicinarsi alle reti, è stato ascoltato il richiamo degli uccelli. All'altezza del bivio tra la duna e la strada che porta al mare è stato ascoltato il cinguettio della “Calandrella”. Purtroppo non si è riusciti ad individuarla e ad identificarla. Perché tanta importanza per questo uccello? Il motivo è semplice: essendo un particolare migratore che si adatta solo a luoghi specifici e non malsani, nonché non deturpati, ciò significa che la Riserva dei Variconi, nonostante le sue carenze è ancora un luogo ospitale e non del tutto compromesso.

Gli uccelli avvistati e segnalati.

Sull'oasi sono stati posizionati anche dei punti di osservazione mobili. Con l'ausilio delle reti e con i cannocchiali e binocoli per il birdwatching sono stati identificati da Alessio Usai e dalla squadra delle Sentinelle i seguenti uccelli: Passera Italiana, Passera Mattugia, Verdone, Beccamoschino, Gheppio (un falchetto), Sterna Maggiore, due Tuffetti, cinque aironi cenerini e uno rosso, varie garzette e germani, un Corriere Piccolo, un Chiurlo Piccolo, vari Usignoli di fiume, una Sterpazzola, un Mignattino Piombato, ecc.