San Tammaro: Apertura straordinaria per salvare la Reggia di Carditello
Salviamo la Reggia di Carditello !
La Reggia Borbonica di Carditello, gioiello dell'architettura settecentesca che sorge a San Tammaro, nella piana casertana abbandonata e saccheggiata, residenza voluta da Ferdinando IV per sé, come casina di caccia e come azienda agricola modello, potrebbe essere venduta all'asta. Molte Associazioni ambientaliste e comitati di cittadini si stanno muovendo per scongiurare l’inopportuna vendita della Reggia a privati, non puo’ un patrimonio d'arte di proprietà di un ente regionale, oberato dai debiti (il Consorzio di bonifica del Basso Volturno), essere ridotto a resort di lusso o diventare una sala per matrimoni e quindi essere sottratto a ogni fruizione pubblica. Il 7 e l'8 luglio dalle ore 8.30 fino alle ore 20.00 la tenuta sarà aperta al pubblico come evento straodinario, da Pietamare Sabato alle 10,00 partiranno le Ass.ni Villaggi Globali e Le Sentinelle per unirsi alle altre Associazioni ambientaliste.
La Reggia Borbonica di Carditello, gioiello dell'architettura settecentesca che sorge a San Tammaro, nella piana casertana abbandonata e saccheggiata, residenza voluta da Ferdinando IV per sé, come casina di caccia e come azienda agricola modello, potrebbe essere venduta all'asta. Il prezzo è quasi irrisorio: 15 milioni per un capolavoro affrescato da Jakob Philip Hackert e al quale, uno dopo l'altro, hanno rubato tutti i pilastrini di marmo delle balaustre, oltre ai gradini delle scalinate, ai camini e agli stemmi. La zona è presidiata dalla camorra (Casal di Principe è a pochi chilometri) e la reggia potrebbe far gola per ripulire un po' di quattrini.
Circolano però anche altre voci, del tutto diverse e non si sa quanto fondate. Interessata all'acquisto si dice sia Cristiana Coppola, figlia di Cristoforo, uno dei protagonisti della disastrosa avventura del Villaggio Coppola, la città interamente abusiva sorta negli anni Sessanta sul litorale domiziano. Cristiana Coppola, che opera nel settore del turismo e dell'edilizia, è anche vice presidente di Confindustria. Vere o meno che siano le ipotesi, resta che un patrimonio d'arte, di proprietà di un ente regionale oberato dai debiti (il Consorzio di bonifica del Basso Volturno) potrebbe essere ridotto a resort di lusso, quindi sottratto a ogni fruizione pubblica. O diventare una sala per matrimoni. L'asta è stata decisa dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, che ha in custodia la reggia e che impedisce a chiunque di entrare (ma i ladri non si son fatti mai problemi). I proventi dovrebbero finire nelle casse di una società di recupero crediti del Banco di Napoli, che ora è Banca Intesa. Fino all'ultimo la Soprintendenza ha cercato di bloccare la procedura, ma il Tribunale ha respinto il suo ricorso.
Intorno alla reggia e alla sua salvaguardia si muovono molte iniziative. Sono impegnate le organizzazioni ambientaliste (nei giorni scorsi è stato lanciato un altro appello da Italia Nostra), i comitati di cittadini. Una petizione promossa su Facebook dall'associazione Orange revolution ha raggiunto quasi seimila firme. La stessa associazione sta cercando di sensibilizzare migliaia fra Comuni, Province e Regioni, soprattutto dell'Italia meridionale, affinché stanzino una cifra anche simbolica per consentire l'acquisizione della reggia, avviando poi un progetto per il suo restauro e la sua fruizione. "Dopo aver inviato il nostro appello alla soprintendente di Caserta e non aver ottenuto neanche una risposta, ci rivolgeremo al presidente della Repubblica, al presidente del Consiglio e al ministro dei Beni Culturali, affinché sia emesso un provvedimento urgente per salvare la reggia", dice Raffaella Forgione di Orange revolution.
Il tempo stringe per sottrarre la reggia a un destino solo speculativo. Intanto non si arresta il degrado dell'edificio e delle sue decorazioni. L'acqua penetra dai tetti sfondati, impregnando i muri. Dopo i saccheggi degli ultimi mesi è stato istituito un servizio di vigilanza. Ma i controlli sono sporadici. E la residenza borbonica resta alla mercè di chiunque la voglia saccheggiare.
Su richiesta delle Associazioni di Agenda 21 per Carditello e i Regi Lagni, una delegazione composta da Agenda 21, Consorzio di Bonifica del Volturno e Comune di San Tammaro è stata ricevuta il 22 marzo 2012 dal Prof. Louis Godart, Consigliere Culturale del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, per scongiurare l’inopportuna vendita della Reggia di Carditello a privati, attraverso l'esercizio del diritto di prelazione da parte delle istituzioni o di equivalenti soluzioni a garanzia della proprietà pubblica del bene. il Consigliere Godart ha espresso un plauso al lavoro sin qui realizzato per evitare la perdita del prezioso gioiello architettonico di Terra di Lavoro ed ha rinnovato l'attenzione della Presidenza della Repubblica per gli sviluppi futuri della vicenda.
La delegazione resta fiduciosa per l’avvio del percorso al tavolo di coordinamento prefettizio per il rilancio di Carditello, nell’attesa che anche il Consorzio di Bonifica, in qualità di proprietario del Real Sito, e gli altri soggetti istituzionali siano
coinvolti.
Il 7 e l'8 luglio dalle ore 8.30 fino alle ore 20.00 la tenuta sarà aperta al pubblico come evento straordinario, domani alle 10,00 da Pietamare partiranno le Ass.ni Villaggi Globali e Le Sentinelle per unirsi alle altre Associazioni ambientaliste..
Come arrivare alla tenuta di Carditello
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Per chi arriva da Nord: Da Capua seguire le indicazioni Aversa/Napoli e, giunti a San Tammaro, imboccare via Carditello e percorrerla fino ad arrivare davanti al Sito.
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Per chi arriva da Sud: Uscire dall’ autostrada Caserta Sud e seguire la freccia Caserta. Quindi deviare per Marcianise e, dopo 2 km, imboccare la SS.7 bis in direzione Capua. A San Tammaro imboccare via Carditello e percorrerla fino ad arrivare davanti al Sito.