Variconi: L’Oasi della Domiziana

Ad un occhio distratto possono apparire come dei semplici campi con acqua stagnante, canneti poco curati e qualche sparuta tamerice. Invece, i Variconi rappresentano il biotopo palustre più importante fra quelli presenti in Campania. Nel suo nome esteso c’è anche il sostantivo “Oasi”, e non potrebbe essere diversamente, considerando che al suo interno fanno sosta gli uccelli migratori in rotta dall’Africa al nord Europa (e viceversa), e tutto attorno invece c’è una giungla di cementificazione che ha snaturato la restante parte della costa domiziana. Non per niente, l’Oasi dei Variconi è protetta giuridicamente dal 1993, quando con una legge regionale fu istituito l’Ente Riserva Costa Licola Foce Volturno. Nel 2006, poi, è stata inclusa anche nella lista dei biotopi protetti dalla Convenzione Internazionale di Ramsas,relativa alle zone umide di importanza internazionale, soprattutto come habitat degli uccelli acquatici. Insieme alle aree palustri di Serre-Persano, nella provincia di Salerno, sono gli unici due siti della regione Campania tutelati da questa particolare Convenzione.

L’Oasi dei Variconi ha un estensione di sessanta ettari ed è composta da un sistema di stagni retrodunali salmastri, acquitrini e prati allagati protetti dal mare e dalla sabbia da una sottile fascia di duna residuale consolidata dalla vegetazione perenne della duna embrionale. Geograficamente si trova alla sinistra della foce del fiume Volturno, e ricade interamente all’interno del territorio di Castel Volturno. Come si può facilmente comprendere dalla tutela legislativa cui è sottoposta l’area e tutti i vincoli di conservazione derivanti, il principale elemento di questo sito che ne giustifica l’alto livello di protezione è individuato nella grande diversità degli uccelli che lo frequentano. I volatili rappresentano la classe animale che più caratterizza l’intero litorale domizio durante tutto il ciclo annuale. Ogni stagione, ogni momento dell’anno sull’intera costa casertana c’è una numerosa presenza di specie diverse che ne utilizzano i vari ambienti per attività di alimentazione, riproduzione e sosta invernale. Presso la Foce dei Regi Lagni, ai limiti della Pineta con il canale, è presente una delle più importanti Garzaie della Campania, con la nidificazione di tre specie di Ardeidi: l’Airone Guardabuoi, la Garzetta e la Sgarza Ciuffetto.

 

I Variconi rappresentano un sito di sosta temporanea fondamentale durante le migrazioni, sia di quella primaverile che di quella autunnale, ospitando importanti contingenti di uccelli migratori, che si affollano negli stagni e ne riempiono canneti e tamerici. In pratica, l’Oasi di Castel Volturno può essere immaginata come una piccola stazione di servizio ubicata sullo snodo della più grande autostrada del mondo. Gli Uccelli che passano di qui sono centinaia di migliaia all’anno. Alcuni si fermano per qualche ora, altri per qualche giorno, qualcuno si trattiene per qualche mese o anche per svernare e per riprodursi. E dallo scorso anno, un gruppo di cittadini di Castel Volturno, riuniti nell’associazione denominata “Le Sentinelle” ha di fatto adottato l’Oasi dei Variconi, curando gratuitamente la manutenzione dell’area e vigilando che nel perimetro non entrino che appassionati e naturalisti. Nonostante i Variconi siano protetti da numerose norme internazionali, infatti, ancora oggi capita che qualche doppietta incroci il passaggio degli uccelli proprio in questa parte del litorale, così come i vandali di turno non trovino luogo migliore dove sfogare le proprie frustrazioni.

E’ grazie all’attività di volontariato degli ornitologi che è possibile conoscere e tutelare le specie di uccelli che transitano e sostano nell’Oasi dei Variconi. Sono loro, gli ornitologi che compiono ogni anno un’attenta operazione di monitoraggio e catalogazione. Spulciando gli ultimi dati, si scopre che delle circa trecentocinquanta specie di uccelli della Campania, almeno duecento sono transitate per l’Oasi alla sinistra del fiume Volturno. E la conoscenza di ciò che frequenta quest’area, è la base per progettare le nuove opere di ripristino e riqualificazione che andrebbero a migliorare notevolmente non solo la fruizione dell’area stessa, ma anche la qualità di vita dei cittadini residenti in questi luoghi.

Sull’Oasi dei Variconi e sugli uccelli che vi transitano, ma un po’ su tutto ciò che si trova alla sinistra della foce del fiume Volturno da oltre un anno vigilano i volontari de Le Sentinelle, un gruppo di ambientalisti di Castel Volturno che ha di fatto adottato l’Oasi. E così, quasi tutti i fine settimane, Le Sentinelle si ritrovano nell’Oasi per la manutenzione delle strutture del parco, ma anche per sostenere gli ornitologi e i birdwachers che arrivano qui da tutta la Campania. Mentre il prossimo venerdì hanno organizzato una giornata dedicata alle tamerici. Nell’Oasi saranno piantate molte di queste piante indicate per lo specifico habitat.

L’Oasi dei Variconi può essere considerata a tutti gli effetti la patria degli Ornitologi di tutta la regione Campania, ed è la palestra dei birdwatchers della stessa zona. Quasi tutti i fine settimana da oltre un anno qui si riuniscono decine di appassionati che con binocoli e macchine fotografiche a tracolla, attenti a cercare di dare il minimo fastidio possibile agli animali, e osservano e studiano ogni specie vivente dell’area. Fra questi c’è Alessandro Usai, ornitologo napoletano che sta curando per conto dell’Ente Riserva Costa Licola Lago Falciano l’anellamento dei volatili che transitano nell’Oasi di Castel Volturno.

Ma, per l’esattezza, in cosa consiste l’inanellamento degli uccelli?
I volatili vengono catturati in maniera non cruenta, viene loro posizionata su una zampa un anello identificativo e quindi rilasciati. I dati raccolti, poi, saranno messi in rete con tutti gli ornitologi del mondo, e questo permetterà di comprendere i movimenti migratori degli uccelli che passano per il litorale domizio. Con questa pratica si possono programmare i progetti più idonei al rilancio dell’area ed attuare quella necessaria protezione a tutela e a salvaguardia di questo piccolo scrigno di biodiversità.
Ma il territorio, all’apparenza ha ben altri problemi?

La tutela del litorale domizio può rappresentare il centro di riscatto per un territorio che è stato martoriato negli anni. L’obiettivo è proprio quello di promuovere l’area, e di conseguenza il territorio, attraverso quel nuovo turismo che sempre più avanza in Italia. Un turismo legato alle bellezze e specificità del territorio, una passeggiata in mezzo a piante ed animali che non ha prezzo, una opportunità di lavoro per molti giovani.
Tornando ai Variconi, cosa si potrebbe fare per quest’area per valorizzarla?

L’Oasi di Castel Volturno è il luogo ideale su cui impiantare una stazione naturalistica all’avanguardia per i monitoraggi dell’avifauna, un centro di studi, ricerche e soprattutto formazione, come tanti sono già presenti in Italia e in Europa. Investire in questo progetto, significa investire nella qualità della vita dei cittadini di questo territorio e le prospettive di sviluppo possono nascere a cascata.
Cosa spinge un giovane di Napoli, come te, a raggiungere Castel Volturno nei suoi momenti liberi e trascorrere tutto il tempo a disposizione in un luogo come i Variconi?

La vicina Oasi dei Regi Lagni è stata oggetto della mia tesi di laurea e in quel periodo ho frequentato la zona per tre anni. Il territorio da allora è rimasto nel mio cuore.


da "Il Mattino" articolo di Vincenzo Ammaliato del 12 Febbraio 2012