Tornano i fenicotteri all'Oasi dei Variconi

Come accade oramai da anni, l'Oasi dei Variconi, è meta prediletta dei fenicotteri che migrano verso l'Africa. Riceviamo, dal Presidente Alessio Usai, e pubblichiamo  il Comunicato Stampa dell' Ente Riserve Naturali Regionali Foce Volturno/Costa di Licola/Lago di Falciano, redatto da Ilaria Buonfanti.

Si chiamano IPHH ed ISKJ. Sono due esemplari del gruppo di dieci Fenicotteri (Phoenicopterus roseus) che per una settimana hanno sostato negli stagni retrodunali dei Variconi (Castel Volturno – CE). I due anelli sono stati letti dal Dott. Alessio Usai Presidente dell’Ente Riserve, nonché Naturalista ed Ornitologo.

Grazie alla lettura dei codici identificativi riportati sugli anelli che hanno alle zampe, è stato possibile ricostruire le loro storie, la loro età, da dove venivano, dove sono stati e, probabilmente, dove andranno.

Il marcaggio, mediante inanellamento, dei Fenicotteri è un’operazione condotta dai tecnici ed inanellatori dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA ex-INFS) che da anni si prodigano per scoprire le rotte migratorie di questi animali ed i siti preferenziali di sosta.

Entrambi gli individui sono stati inanellati, poco dopo la loro nascita, nelle Saline di Comacchio (Ferrara – Emilia Romagna), uno nel 2008 e l’altro nel 2009, quindi hanno rispettivamente quasi cinque e quattro anni. Se si pensa che i Fenicotteri possono vivere in media 25 anni allo stato selvatico, si tratta di esemplari che sono da poco entrati nella fase adulta. Ma dove sono stati tutto questo tempo? Fortunatamente, questi due esemplari, dopo il loro inanellamento, sono stati osservati più volte nel corso di questi anni e quindi abbiamo informazioni sulle zone preferite da questa specie, a dimostrazione dell’utilità della ricerca scientifica mediante l’inanellamento degli uccelli. Hanno girato per la Spagna durante il periodo estivo e sicuramente hanno trascorso i loro inverni in Africa, per poi, una volta raggiunta la maturità sessuale, fare ritorno nei siti dove sono nati per potersi riprodurre nuovamente … e sono passati di qui! Sono passati dai Variconi, dove hanno trovato un habitat idoneo per la sosta e l’alimentazione, una sosta prolungata forse anche a causa delle avverse condizioni meteorologiche che in questi giorni stanno attraversando l’Italia.

I dati gestionali che ricaviamo da questa semplice informazione – spiega Alessio Usai Presidente dell’Ente Riserve –sono tanti e cerco di riassumerli in pochi concetti. Il primo è il lavoro che come Ente Riserve stiamo svolgendo su quest’area, questo è fondamentale per la tutela e la conservazione delle specie di Uccelli che necessitano di questi habitat durante i loro viaggi migratori, pertanto bisogna essere determinati al fine di ottenere una rapida ripresa naturalistica di tutto il territorio in tempi brevi e, almeno per la località dei Variconi, siamo sulla buona strada. Il secondo, come si evince dalla mappa delle osservazioni di questi due esemplari, è che le aree umide d’Europa sono strettamente interconnesse fra loro, ed I Variconi sono una tappa obbligata per molte di queste specie; se quest’area umida un domani sparisse o fosse seriamente compromessa aggraveremmo il rischio su un sistema già in precario equilibrio. Infine a dimostrazione che le attività di ricerca non possono mai fermarsi, si conferma la necessità di istituire in tempi brevi una Stazione Ornitologica permanente che faccia base su questo sito, unica area umida naturale della nostra Regione”.

L’Oasi dei Variconi è oggetto di attenzione da parte degli Ornitologi e dei birdwatchers campani e non, che insieme a Fotografi naturalisti ed appassionati trovano in questo sito la possibilità di un contatto diretto con la Natura e l’avifauna selvatica. Nel corso dell’ultimo anno sono stati avviati progetti di monitoraggio a sforzo costante sulla biodiversità, ed in particolare sugli Uccelli, al fine di poter rilevare le diverse componenti di questi ambienti per poter orientare la gestione di questo sito e la sua conservazione futura.